Home Parco Nazionale della Sila Nicola Misasi: il cantore della Sila che mi ispirò al blogging

Nicola Misasi: il cantore della Sila che mi ispirò al blogging

by Maria Rita

Può una foto scattata a un monumento dedicato a Nicola Misasi ispirarti ad aprire un blog per raccontare la tua terra? Per me è stata sicuramente fonte di ispirazione insieme alle migliaia di foto che ho nel mio hard disk.

Siamo nel cuore della Sila Grande. A  5 km da Camigliatello Silano, in località Fago del Soldato, nel comune cosentino di Celico. Mentre scatto qualche foto al paesaggio, noto un monumento simile a una lapide. Anche lei finirà nel mio immenso archivio. Dopo un pò  di tempo, ritorno a rivedere quelle foto scattate e torna lei. Se quel giorno non mi avvicinai, a casa cerco di ingrandirla per riuscire a vedere cosa ci sia scritto sul marmo di quella simil lapide.

Nicola Misasi

Scrittore 

Cantore della Sila 

1850 – 1923 

Ed eccola qui, la fame di conoscenza mi assale. Mi rendo conto che ho grandissime lacune sulla mia terra e che voglio approfondirne sempre di più. Ma soprattutto, se ho aperto il blog è perchè non voglio tenere tutto per me, ma condividerle anche con voi.

Fago del Soldato – Celico – Nicola Misasi  sembrano cantare la canzone di Ligabue feat Elisa “Gli ostacoli del cuore”, tra l’altro mia canzone preferita.

Quante cose che non sai di me
Quante cose che non puoi sapere
Quante cose da portare nel viaggio insieme

E via a curiosare, a fare ricerche nelle ricerche, a conoscere cose nuove, fino a trovarti nelle pagine di un sito che non avresti mai aperto, a leggere nomi che non avresti mai cercato direttamente.

Perché questa località si chiama Fago del Soldato? Secondo la leggenda, un soldato fu trovato impiccato ad un albero di faggio, probabilmente per opera dei briganti che vivevano nascosti in questi boschi della Sila.

Da questa località è possibile percorrere la panoramica “Strada delle Vette” che attraversa Monte Scuro e Monte Botte Donato, una delle mie strade preferite e che farei mille volte.

Nicola Misasi: il cantore della Sila

Facendo le mie accurate ricerche scopro che Nicola Misasi è stato uno scrittore, nato a Cosenza nel 1850. Dopo aver vissuto tanti anni a Napoli, ritornò in Calabria, insegnando in un Liceo di Vibo Valentia. Anche lui era uno scrittore di viaggi. Tra i suoi libri, In Magna Sila, una raccolta di novelle come Maria Monaco e Una leggenda montanara.

Nicola Misasi

Quanta conoscenza c’è in una foto? Questa ne è un esempio. Da un nome sul monumento, ho scoperto altre informazioni che prima non avevo e un nuovo libro si aggiunge nella mia libreria.

Storie e leggende sui briganti sono un’altra cosa che mi affascinano da morire. Le storie di  Pietro Monaco e sua moglie Maria Oliverio, conosciuta meglio come Ciccilla, la brigantessa, fanno parte delle nostre radici, della storia che non mi è stata spiegata a scuola, quello che era il brigantaggio e il Risorgimento calabrese. Ma di loro ne parlerò un’altra volta.

Post aggiornato al 26 Marzo 2020 da Maria Rita

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2 commenti

Stefania 11 Maggio 2018 - 9:16

Bello questo aneddoto dietro la tua passione per il bloggong. A volte abbiamo solo bisogno di un segnale per lanciarci in un nuovo progetto!

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Mario Morrone, San Giovanni in Fiore 18 Novembre 2020 - 16:56

Perché Fago del Solato? Anni fa ho avuto occasione di leggere, ma non ricordo esattamente su quale libro o giornale, che Fago del Soldato immortalasse un soldato che tornando in licenza dal Friuli Venezia Giulia, s’era diretto dalla sua fidanzata. Era, allora un’epoca povera, e l’innamorato da Spezzano Sila si avviò a piedi per andare dalla giovane amata che pare abitasse a a sud di Camigliatello, nei pressi della contrada Forgitelle. Accadde che una tormenta di neve a vespro lo colse sulla vetta dell’altipiano dove venne meno e fu coperto da oltre tre metri di coltre bianca. Era dicembre. Di quel soldato non si seppe nulla e nessuno osò presagire su quel destino amaro. Poi con la primavera, a maggio inoltrato la neve si sciolse e il giovane soldato fu rinvenuto intatto, ma senza vita. E fu da allora che quella zona che lambisce il valico di Monte Scuro, fu chiamato Fago del soldato. Viceversa, del Soldato impiccato per opera dei Briganti non avevo notizia. Ma non è strano che un brigante possa avere inveito contro un giovane, innocente e ignaro soldato? Chissà…
forse ci “perdiamo” tra storia e leggende e la verità è un’altra? Grazie per l’ospitalità e Cordiali Saluti, Mario Morrone

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